lunedì 4 febbraio 2008

POVERA SNAI... (dal sito di Jamma.it)

La parola fine alla lunga querelle che da nove anni vede uno contro l'altro il governo italiano e il bookmaker britannico Stanley Betting International verrà scritta sulla Gazzetta Europea nella sezione Bandi di Gara. Sarà proprio una gara pubblica, indetta entro l'anno, ad assegnare i diritti che consentiranno agli operatori di continuare a raccogliere le scommesse ippiche. In ballo ci sono complessivamente 329 concessioni, rinnovate nel 2000 e ricollegabili per la maggior parte ( 298) al circuito Snai e appena 31 a Sisal .
Un decisione questa a cui il governo italiano, dopo una lunga serie di consultazioni con la Commissione Europea, non ha potuto sottrarsi dopo che , il 13 settembre scorso, la Corte di Giustizia Europea ha condannato la Repubblica italiana, in quanto 'avendo rinnovato 329 concessioni per l’esercizio delle scommesse ippiche senza previa gara d’appalto, è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza degli artt. 43 CE e 49 CE, e in particolare ha violato il principio generale di trasparenza nonché l’obbligo di garantire un adeguato livello di pubblicità''. Pochi giorni dopo Stanley chiedeva formalmente la revoca entro trenta giorni delle 329 concessioni per l’esercizio di scommesse ippiche a suo tempo illegittimamente rinnovate, in applicazione della relativa sentenza della Corte di Giustizia e, contestualmente, indizione di una nuova gara per l’assegnazione delle concessioni stesse. Con una lettera inviata al Governo, al Ministero dell’Economia, ai Monopoli di Stato e all’Unire – il bookmaker inglese Stanley International, ricordava come la sentenza della suprema corte comunitaria “concluda l’iter avviato nel 1999 con la presentazione di un esposto alla Commissione Europea nel quale fu evidenziata la contrarietà con i principi sanciti negli articoli 43 e 49 Ce della condotta assunta all’Amministrazione Italiana, relativamente, tra l’altro, all’allora disposto rinnovo senza gara di 329 concessioni per l’esercizio di scommesse ippiche”. Nella sentenza dello scorso 13 settembre, la Corte di Giustizia aveva deciso che la Repubblica italiana, avendo rinnovato 329 concessioni per l’esercizio delle scommesse ippiche senza previa gara d’appalto è venuta meno agli obblighi del trattato CE sulla libertà di stabilimento e libera prestazione di servizi e, in particolare, ha violato il principio generale di trasparenza nonché l’obbligo di garantire un adeguato livello di pubblicità delle gare.
Un esito scontato quindi a pochi mesi da quella sentenza che non pare proprio convincere i rappresentanti dei concessionari interessati dal provvedimento che presto verrà ufficializzato. In seguito alla pronuncia del Tribunale Europeo Francesco Ginestra, presidente di ASSOSNAI si disse convinto che la tale pronuncia non avrebbe avuto conseguenze sui diritti acquisiti dai titolari delle 329 concessioni. Oggi il presidente della organizzazione che rappresenta i concessionari non esita a mostrarsi ' preoccupato per la decisione dal Governo italiano, che decidendo per il bando di gara rischia di compromettere la stabilità del comparto e un numero considerevole di posti di lavoro'. 'L'orientamento del governo penalizza il comparto e allo stesso tempo salva lo Stato italiano dall'obbligo di pagare una sanzione per non aver rispettato la decisione della Corte. Ora si attende un provvedimento di revoca delle concessioni ma noi come organizzazione ci rivolgeremo alla magistratura per difendere i nostro diritti' conclude Ginestra.

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