giovedì 17 aprile 2008

RINNOVO CONCESSIONI 329 AGENZIE IPPICHE. DUE MESI DI TEMPO ALL'ITALIA PER RISPONDERE A BRUXELLES

(Jamma) Due mesi per rispondere e poi, se la Commissione europea non sarà soddisfatta delle osservazioni italiane, l'invio di un parere motivato e il conseguente, probabile deferimento alla Corte di giustizia con la proposta di una salata sanzione pecuniaria.
Il rinnovo senza gara di 329 agenzie ippiche «storiche», deciso nel 1999 dal ministero delle finanze e per il quale l'Italia è stata condannata il 13 settembre 2007 dalla Corte di giustizia, diventa così una delle prime patate bollenti nelle mani del nuovo esecutivo nel settore dei giochi.
La Commissione Ue, nella lettera di messa in mora inviata il 7 aprile sulla procedura n. 1999/5352, prende atto con soddisfazione delle misure prese dall'Italia per aprire il mercato, ma osserva che la messa in concorrenza di un numero molto elevato (8.065 punti globali, di cui 290 agenzie) di nuove concessioni ippiche «non sembra essere una misura sufficiente a dare esecuzione alla sentenza della Corte di Giustizia. Le 329 concessioni oggetto della sentenza della suprema corte continuano a produrre i loro effetti». Inoltre, sottolinea Bruxelles, i nuovi operatori che hanno avuto accesso al mercato in virtù del decreto Bersani, il conseguente bando dei monopoli di Stato del 2006 prevedeva una lunga serie di vincoli e distanze minime da rispettare, sarebbero stati posti in condizioni di svantaggio rispetto ai vecchi concessionari, che gestiscono esercizi «più interessanti» di quelli messi a gara. L'impegno del governo italiano di tenere una gara entro il 2008 per riattribuire le concessioni, che hanno incassato nel 2007 oltre 1,2 miliardi di euro, circa il 60% del mercato ippico, come si legge su Italia Oggi, non è quindi sufficiente per ottemperare alla sentenza della Corte: 'L'Italia', scrive il Commissario al mercato interno, Charlie McCreevy, 'non ha indicato un calendario preciso per l'adozione delle iniziative necessarie né ha spiegato le ragioni che giustificherebbero il ritardo nell'esecuzione della sentenza'.
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Come anticipato ieri, l'Europa stringe nuovamente l'Italia nella sua morsa e, con una lettera datata 7 aprile, inaugura un periodo di due mesi entro i quali Aams e Governo dovranno risolvere le irregolarità dell'ordinamento italiano con le regole comunitarie. Un ultimatum insomma. Il motivo? Sempre lo stesso: il rinnovo senza gara di 329 agenzie ippiche storiche, deciso nel 1999 dal ministero delle Finanze e per il quale l'Italia è stata condannata il 13 settembre dalla Corte di Giustizia. L'Italia, nei giorni seguenti alla caduta del governo Prodi, aveva promesso di risolvere la questione delle agenzie storiche mettendo a bando quelle licenze rinnovate senza regolare gara pubblica. Promesse da marinaio che all'Europa non sono bastate. "Le Autorità italiane non hanno indicato un calendario preciso per l'adozione delle iniziative necessarie a tal fine né hanno spiegato le ragioni che giustificherebbero il ritardo nell'esecuzione della sentenza, che potrebbe protrarsi fino alla fine del 2008", si legge nella lettera. Come successo con il ‘catenaccio' adottato dalla vicina Francia sulle restrizioni sul gioco online, la Commissione Europea invita il governo italiano a rispondere entro due mesi alle richieste di adeguamento entro il termine perentorio del 7 giugno. ca - 17/04/2008 - 10:22

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