giovedì 10 aprile 2008

TOH... QUALCUNO SE NE E' ACCORTO

(Jamma) Il Punto Informatico ha rivolto una domanda a tutti i partiti in lizza alle ormai imminenti elezioni, tale domanda è stata inviata ai vari indirizzi dei partiti politici.Di seguito le uniche risposte giunte, quelle di Antonio Di Pietro ministro del Governo uscente ed esponente dell'Italia dei Valori, Franco Grillini, candidato sindaco di Roma per il Partito Socialista, e Maurizio Gasparri, già ministro delle Comunicazioni ed esponente del PDL.
Punto Informatico: AAMS, l'amministrazione autonoma dei Monopoli, su richiesta della Finanziaria impedisce agli utenti italiani di raggiungere via Internet i siti del gioco d'azzardo che non siano in regola con le licenze italiane.
La ritiene una procedura utile? Perché? C'è chi ritiene illegittimo impedire agli utenti anche solo di accedere a quei siti per formarsi delle opinioni.Antonio Di PietroLa Rete è globale, non si può ragionare in termini auto referenziali e protezionistici. Credo che, come per il copyright, la strada più corretta sia una concertazione a livello comunitario.Maurizio GasparriFiltrare l'accesso ai siti Internet è sicuramente sconveniente, anche perché è fra l'altro difficile che le misure adottate dallo Stato siano adeguate e non possano essere raggirate dagli utenti. Nel merito del problema dei casinò on-line occorre dire che nei contesti non regolamentati dalla normativa italiana e da quella europea, può capitare che vengano anonimizzati alcuni scambi di denaro, anche in perdita. E questi scambi talvolta nascondono percorsi internazionali di attività illecite come il riciclaggio di denaro. Anche in questo caso la criminalità organizzata può trarre vantaggi da questi meccanismi che vanno invece fermati.Ci sono anche ragioni fiscali e di tutela dei consumatori per le quali è necessario contenere il fenomeno dei casinò on-line al di fuori della normativa comunitaria.Franco GrilliniTor, proxy, p2p tunnelling... serve citarne altri? I filtri sono totalmente inutili e in assoluto molto costosi e complicati da implementare. Probabilmente possono bloccare quella parte di utenti "basic" che non sanno come aggirarli, ma tutti sappiamo quanto l'effetto di imporre tali restrizioni funga poi, invece, da calamita per i più smaliziati.

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