venerdì 25 aprile 2008

WWW MI PIACI TU !!!

La disciplina italiana del gioco d'azzardo online include una serie di norme che – intersecandosi nella miglior tradizione giuridica nazionale – stabiliscono divieti e autorizzazioni. Chi vuole documentarsi, può trovarne l'elenco nel dettagliato preambolo al provvedimento con cui l'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (Aams) stabilisce «la rimozione dei casi di offerta in assenza di autorizzazione, attraverso rete telematica, di giochi, lotterie, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro».La bussola in materia è il decreto direttoriale citato sull'homepage dei casinò online "oscurati" perché sprovvisti – come si legge – «delle autorizzazioni necessarie per operare la raccolta dei giochi in Italia».La norma chiave è comunque l'articolo 4, comma 4-ter, della legge n. 401 del 1989, secondo il quale gli operatori di gioco possono offrire i loro servizi per via telefonica e telematica solo se previamente autorizzati dall'Aams. L'Amministrazione dei Monopoli, in attuazione del comma 50 dell'articolo 1 della legge finanziaria 27 dicembre 2006 n° 296, provvede al monitoraggio di internet tramite Polizia e Guardia di Finanza e intima ai provider di inibire l'accesso ai siti che offrono lotterie, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro in assenza di concessione, autorizzazione, licenza o altro titolo autorizzatorio o abilitativo o, comunque, in violazione delle norme di legge o di regolamento o dei limiti o delle prescrizioni.I provider intervengono sui Dns (domain name servers, ovvero gli apparati che traducono il nome del web – digitato da chi naviga – nel corrispondente numero IP) e instradano la richiesta dell'utente su una pagina che spiega l'irregolarità del sito e il conseguente blocco in essere. C'è chi – come la società maltese Astrabet – ha ricorso dinanzi all'Autorità giudiziaria contro il provvedimento di Aams.Il 10 aprile 2006 il Tribunale di Roma, riconosce che «l'attività contestata alla ricorrente risulta essere svolta liberamente in un altro Paese dell'Unione (e ciò anche in forza di una specifica abilitazione)» e «non risultando in alcun modo compromessa la funzione di vigilanza attribuita in materia alle autorità statali», stabilisce «l'immediato ripristino alla rete internet del sito» e «la rimozione di tutte le misure adottate al fine di inibire l'accesso al sito della ricorrente».Il 12 maggio i Monopoli diffondono un comunicato stampa in cui si legge che «la società Astrabet, che rappresenta un caso isolato, ha proposto ricorso d'urgenza davanti al Tribunale Civile di Roma che, anche se accolto, è stato impugnato da Aams davanti allo stesso giudice e sarà discusso nei prossimi giorni».Sul sito www.aams.it non si trova l'epilogo della vicenda giudiziaria e chi cerca di collegarsi a www.astrabet.com viene stoppato dalla fatidica pagina bianca con tanto di logo istituzionale che palesa il permanere del l'inibizione. Sembrerebbe che la partita sia stata vinta in zona Cesarini dall'Amministrazione dei Monopoli.Nella realtà, come già si leggeva su Punto informatico il 13 maggio 2006, a due anni di distanza il bookmaker maltese continua ad essere raggiungibile semplicemente saltando il "www" e scrivendo nel proprio browser soltanto "astrabet.com"...Il "contrasto al fenomeno dell'offerta di gioco illegale e irregolare" inciampa in piccole alchimie della sintassi degli indirizzi web: un caso isolato o una prassi diffusa?
(da IL SOLE 24ore)

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